martedì 8 aprile 2008

IL DIFETTO

Che fai?- mia moglie mi domandò, vedendomi insolitamente indugiare davanti allo specchio.-Niente,- le risposi,- mi guardo qua, dentro il naso, in questa narice. Premendo, avverto un certo dolorino. Mia moglie sorrise e disse:-Credevo ti guardassi da che parte ti pende.Mi voltai come un cane a cui qualcuno avesse pestato una coda:-Mi pende? A me? Il naso?E mia moglie placidamente:-Ma sì, caro. Guardatelo bene: ti pende verso destra.
Avevo ventotto anni e sempre fin allora ritenuto il mio naso, se non proprio bello, almeno molto decente, come insieme tutte le altri parti della mia persona. Per cui m’era stato facile ammettere e sostenere quel che di solito ammettono e sostengono tutti coloro che non hanno avuto la sciagura di sortire un corpo deforme: che cioè sia da sciocchi invanire per le proprie fattezze. La scoperta improvvisa e inattesa di quel difetto perciò mi stizzì come un immeritato castigo.
(UNO NESSUNO CENTOMILA - LUIGI PIRANDELLO)

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