venerdì 28 novembre 2008

ROMPERE UN BICCHIERE ?

Ho liberato una mano, ho preso un bicchiere e l'ho spostato sul bordo del tavolo.
"Cadrà" ha detto lui.
"Esatto. Voglio che tu lo faccia cadere."
"Rompere un bicchiere?"
Sì, rompere un bicchiere. Un gesto in apparenza semplice, ma che implica terrori che non giungeremo mai a comprendere appieno. Che cosa c'è di sbagliato nel rompere un bicchiere di poco valore, quando tutti noi, senza volerlo, abbiamo già fatto la stessa cosa nella vita?
"Rompere un bicchiere? " ha ripetuto. "Per quale motivo?"
"Posso spiegartelo, " ho risposto "ma, in verità, è solo così, per romperlo."
"Per te?"
"No, è chiaro".
Lui guardava il bicchiere sul bordo del tavolo, preoccupato che cadesse.
"È un rito di passaggio, come dici tu stesso" avrei voluto spiegargli. "È la cosa proibita. Non si rompono i bicchieri di proposito. In un ristorante, o nelle nostre case, ci preoccupiamo che i bicchieri non finiscano sul bordo del tavolo. Il nostro universo esige attenzione, affinché i bicchieri non cadano per terrà." "Eppure," pensavo ancora, "quando li rompiamo senza volerlo, ci accorgiamo che non è poi tanto grave. Il cameriere ci dice: "Non ha importanza", ed io non ho mai visto includere un bicchiere rotto nel conto di un ristorante.
Rompere bicchieri fa parte del caso della vita e non provoca alcun danno reale: né a noi né al ristorante né al prossimo".
Ho dato uno scossone al tavolo. Il bicchiere ha ondeggiato, ma non è caduto.
"Attenta!" ha detto lui, d'istinto.
"Rompi quel bicchiere" ho insistito io.
"Rompi quel bicchiere," pensavo, "perché è un gesto simbolico. Cerca di capire che io, dentro di me, ho rotto cose ben più importanti di un bicchiere e ne sono felice. Pensa alla lotta che divampa dentro di te e rompi questo bicchiere. Perché i nostri genitori ci hanno insegnato a fare attenzione con i bicchieri e coi i corpi. Rompi questo bicchiere, per favore, e liberaci da questi maledetti preconcetti, dalla mania che sia necessario spiegare tutto e fare solo quello che gli altri approvano."
"Rompi questo bicchiere" gli ho ripetuto.
Mi ha fissato negli occhi. Poi, lentamente, ha fatto scivolare la mano sul piano del tavolo, fino a toccare il bicchiere. Con un movimento rapido, lo ha spinto giù.
Il rumore del vetro infranto ha richiamato l'attenzione di tutti.
Invece di mascherare il gesto chiedendo scusa, lui mi ha guardato sorridendo e io ho ricambiato il gesto.
"Non ha importanza" ha esclamato il ragazzo che serviva ai tavoli.
Ma lui non lo ascoltava. Si è alzato e, mettendomi le mani tra i capelli, mi ha baciato.
(Sulla sponda del fiume Piedra mi sono seduta e ho pianto. Paulo Coelho)

1 commento:

Anonimo ha detto...

... ho appena finito di leggere "sulla sponda del fiume piedra mi sono seduta ed ho pianto" da dove è tratto questo brano e ho mandato questa frase ad un ragazzo, poi facevo delle ricerche su internet per vedere se lui inserendo il testo "rompere un bicchiere?" potesse risalire al libro... invece la scoperta piu grande l'ho fatta io!!! ho trovato questa frase collegata al Disturbo Bordeline della personalità e ho cominciato a leggere... credo che lui abbia questo disturbo! è un mio amico, ora forse è piu di un amico, ci frequentiamo da tre mesi, lui ad un certo punto m'ha mandato degli sms dove dice che è contento e fortunato di avermi incontrata, che sono una persona speciale... poi è successo che io ero sotto esame e non potevo uscire sempre quindi a volte non ho detto che restavo a casa a studiare e lui m'ha detto che gli mancavo, poi m'ha chiesto di poter ripetere con me (ma io non gli risposi)e in questo periodo comunque non ci siamo visti tutti i giorni... solo che più passa il tempo, piu lo sento raramente e ora siamo arrivati al punto che lui per uscire chiama altre amiche che cmq hanno un rapporto con me quindi continuo a vederlo. io gli ho chiesto spiegazioni, se anche lui sentiva il nostro rapporto raffreddarsi ma mi ha solo detto che è impegnato. poi m'ha fatto un regalino, sapeva che cercavo quella cosa e una sera me l'ha regalata. io l'ho ringraziato ma in realtà, un po presa dalla vergogna e dall'imbarazzo, non sono riuscita ad abbracciarlo, a coccolarlo! cmq ho pensato che le cose si fossero sbloccate, invece no!!! e ora non so che fare! evita di chiamarmi però quando siamo in gruppo mi osserva, oppure se sente conversazioni telefoniche mi chiede chi fosse, o se non mi accompagna lui a casa mi chiede chi lo ha fatto, se lo chiamo per chiedergli se vuole uscire, anche la sera tardi e nonostante fosse distrutto, lui esce! auitatemi, non so che fare!!!come mi comporto?