sabato 26 luglio 2008

OGNI UOMO HA IN SE' IL MONDO INTERO

"Mi hai detto che sei stata spesso delusa" disse Nules ad un certo punto, "cosa ti ha delusa, mia cara?"
"Io non sono una ragazzetta, vedi bene, mio saggio principe, ma la vita trascorsa lungo le strade del mondo mi ha permesso di scrutare nell'animo umano, di vederne tutta la bellezza, la soavità, l'amore racchiuso, ma troppo spesso ho visto questi buoni sentimenti schiacciati dall'egoismo, dalla crudeltà, dall'ignoranza, e non ho imparato a rassegnarmi. Il mio cuore piange per un nonnulla. Non posso sentire una parola sgarbata, non posso sentire l'indifferenza che troppo spesso attanaglia l'uomo! Piango, mio caro Nules, quando una mano si tende ad invocare aiuto, e dall'altra parte c'è solo uno sguardo che evita di guardare, che non vuole vedere"

"Questa è la vita, piccola Arlina. Ogni uomo ha in sé il mondo intero, con tutte le sue grandezze e le sue miserie, con la sua bontà e le cattiverie!"

"Non lo accetto, mio principe, non voglio, non posso".

Arlina muoveva le mani , le stringeva a pugno e le apriva, le attorcigliava torturandole; era in preda ad una forte emozione e gli occhi s'erano riempiti di lacrime mentre la voce di andava incrinando.

"Non piangere, mia cara. Col tempo capirai che non possiamo cambiare l'uomo, che la sua bellezza sta proprio nella sua mutevolezza, nella sua possibilità di scegliere fra il bene e il male, ed anche quando sceglie il male è pur sempre un uomo, ma ci vuol tempo per capire. Tu sei ancora una piccola colomba ma un po' alla volta spunteranno anche a te artigli d'aquila, allora imparerai a perdonare chi sbaglia, perché anche tu sbaglierai".

"No, Nules, io non avrò mai artigli, né rostro, né voce di drago. Non potrei più viaggiare nel mondo con quel pesante fardello".

Il principe la guardava con occhi dolci. Anche lui era stato un ragazzo ed aveva sognato un uomo diverso, e aveva sofferto e penato, e pianto, ma gli anni gli avevano insegnato la tolleranza e quando aveva imparato a riconoscere e ad accettare le sue cattiverie e debolezze aveva trovato finalmente la serenità, ma non bastavano le parole per spiegare tutto questo ad un giovane cuore. Doveva trascorrere il tempo.
da: "Arlina e il regno fra i monti"

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